A volte la vita ci riserva un percorso molto particolare da seguire. Un percorso che a volte non è facile e per cambiarlo dobbiamo impegnarci, lavorarci su, fare il possibile. A volte ci ritroviamo da soli. Anche se si sta in mezzo alla gente si sente la necessità di stare da soli. La solitudine sembra un rifugio tranquillo e meno pauroso rispetto al mondo che ci circonda, rifiutando e spaventandosi delle emozioni vere della vita.
Questo è la storia de “Il favoloso
mondo di Amelie”, film francese del 2001 arrivato in Italia nel 2002, diretto da Jean –
Pierre Jeunet che vede come protagonisti i giovanissimi Mathieu
Kassovitz e Audrey Tautou. Il film è un capolavoro della regia del
cinema francese, lasciando da parte quello snobbismo e quella pesantezza tipica
francese. Nonostante ci siano scene un tantino assurde e altre in cui gli
attori risultano essere delle vere e proprie facce di bronzo, il risultato è
piacevole e la visione scorre tranquilla e divertente, emozionando lo
spettatore. Il film è ambientato tra Parigi e la campagna francese ed è un
susseguirsi di colori, percezioni, facendo molte volte inquadrature dall’alto
del luogo circostante, così che anche l’ambiente diviene un ulteriore
personaggio aggiunto alla storia.
“Il favoloso mondo di Amelie” ha una trama un po’ banale ma ciò che
rende bello e particolare il film è il modo in cui vengono trattate l’emotività
e la
solitudine, di come sia difficile
abbandonare le proprie mura costruite nel tempo per vivere liberamente
abbandonati alle emozioni che si è sempre cercato di reprimere. Nel film si
intrecciano varie storie con i relativi personaggi che arricchiscono la trama
senza appesantirla e renderla noiosa, anzi dà quel tocco spumeggiante e frivolo
“alla francese” che non guasta. Il tutto diventa ancora più fantastico e
romantico con una colonna sonora molto originale e leggera. I personaggi
principali del film sono Amelie e Nino. La loro storia è un
continuo rincorrersi che, in un certo aspetto, è anche romantico ma prima di
poter parlare di romanticismo bisogna dire che i due personaggi nel film
vengono presentati e fatti avvicinare tramite le loro stranezze. Ciò
poteva comportare un’implosione della trama ma la chiave di volta è proprio
questa! Ho trovato geniale far avvicinare i due protagonisti attraverso le
proprie stranezze perché per loro stranezze non sono, è solo un modo di vedere
la vita attraverso
gli occhi del proprio bambino interiore che
non è mai andato via anzi, gli ha permesso di superare gli ostacoli della vita.
La trama
Amelie (Audrey Tautou) è la figlia di un medico
militare e di una maestra severa e ligia al dovere. Durante la visita medica
mensile l’uomo crede che Amelie sia malata di cuore perché sente un’aritmia
cardiaca strana, dovuta al fatto che la piccola si emozionava dall’avere quel
minimo di contatto con il padre. Amelie viene istruita in casa dalla madre e
ciò la fa chiudere in un mondo tutto suo, che si acutizza maggiormente alla
morte della madre schiacciata da una donna suicida. Amelie, una volta adulta,
si trasferisce a Parigi e lavora come cameriera presso il “Cafè des 2 Moulins”
e qui conosce molte persone: il suo datore di lavoro con il passato da
ballerina equestre, l’amante geloso, lo scrittore fallito, la tabaccaia
ipocondriaca,
l’altra cameriera e collega di Amelie che
ha respinto l’amante geloso, la hostess che porta ad Amelie il suo gatto quando
deve partire per l’estero. Un giorno conosce Nino (Mathieu Kassovitz),
il ragazzo che colleziona le fototessere buttate dalle persone e che lavora in
un sexy shop. Amelie si sente attratta da lui, specie quando trova il suo libro
di raccolta delle fototessere.
Nel condominio in cui vive Amelie conosce l’uomo
di vetro, un uomo anziano che per la malattia della fragilità delle ossa non
può uscire di casa, l’aiutante del fruttivendolo succube della prepotenza del
suo datore di lavoro e la portinaia innamorata persa (e lasciata molti anni
addietro) del marito fedifrago. La storia è ambientata nel 1997, più in
particolare nei giorni in cui è morta la Principessa Diana. La sera in cui la
tv francese annuncia la morte di Lady D, Amelie trova una scatolina nascosta
dal precedente proprietario. Dopo una notte insonne e mille peripezie lo
ritrova e gli restituisce la scatolina in modo tale che sia un ritrovamento
anonimo casuale. Da quel momento Amelie realizza che lo scopo della sua vita è
quello di rendere la gente felice, a partire da chi la circonda. Ma le cose per
Amelie sono sempre tutte inaspettate o assurde …
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