I Leave’s Eyes è una band
europea che nasce nel 2004. E’ un gruppo per alcuni versi mistico, con un alone
di mistero e anche retrò, le loro tematiche trattano leggende europee e cultura
celtica. Per questo motivo il loro genere viene definito “symphonic metal”. In molti non hanno approvato questa definizione
perché per alcuni versi possono essere anche una band “viking metal” ma è errato perché, nonostante la potenza e il suono
della batteria e delle chitarre, vi sono elementi della cultura celtica e della
cultura classica.
I Leave’s Eyes è un gruppo che mi ha colpito fin dall’inizio, ciò che
mi ha colpito subito è stata la dolcezza, caratterizzata in modo particolare
dalla voce di Liv Christine. Ascoltando “Into
your light” o “For Amelie” si denota
come questo gruppo riesca a modulare la dolcezza dei sentimenti e dell’amore, è
un qualcosa di esplosivo a volte. Molto importante e molto forte è il loro
legame con le radici nordiche, infatti è ciò che contraddistingue questo gruppo
rispetto agli altri: se si pensa ai Within
Temptation, la cultura celtica ha dettato una notevole influenza che ha
denotato un genere metal differente e che sorprende sempre. I Leave’s Eyes
hanno un modo tutto loro nell’esprimere le loro emozioni, infatti ascoltando “Legend Land” o “Vinland Saga” fanno proprie le leggende nordiche e sono loro a
parlare. Nei primi album si denota molto la vena romantica, ma l’identità vera
e propria della band arriva con l’ultimo album, “Njord”, in cui le leggende prendono vita insieme ai sentimenti,
sentendosi partecipi di quegli eroi leggendari di cui narrano.
I Leave’s Eyes mi fanno
sognare! Li amo proprio per questo. Inizialmente possono sembrare ripetitivi o
noiosi, ma leggendo i testi si cambia opinione. Pezzi come “Take the devil in me” o “Return to life” sono un vero inno, una
forza poderosa che trasmettono dolcezza, forza e anche sensazione di pace.
Nonostante siano nati dall’unione di più band (Liv Christine viene dai Theatre of Tragedy, gli altri vengono
dagli Atrocity), il loro connubio è
azzeccato. Ed è proprio il caso di dirlo visto che Liv e Alexander Krull sono
sposati. Il loro sound si perfeziona
nella voce soave di Liv, facendo largo uso del vibrato, spesso accompagnata
dalla voce di Alexander Krull. Vi sono elementi classici e altri puramente
metal. E’ una band che va ascoltata e riascoltata perché a primo impatto non
possono piacere proprio per la loro particolarità.
Forse è proprio questa
particolarità che mi colpisce. Mi sono stati consigliati da un’amica di penna (o
meglio di tastiera!) e da lì non ne ho potuto più farne a meno! Mi colpisce
soprattutto il modo in cui hanno messo da parte il lavoro svolto fino a quel
momento con le altre band. Quando si suona uno stesso genere per anni si tende
ad omologarsi ai canoni perdendo di fantasia. Loro hanno messo in gioco tutto
perché potevano anche fallire nel progetto e credo che sia questo che me li
fanno piacere tanto: il mettersi in gioco sempre. Credo che sia una cosa che
molte band non fanno, dettate da etichette musicali, contratti, giri d’affari…
non tutto è rose e fiori nella musica, le major dettano legge. Chissà forse
anche i Leave’s Eyes saranno nel giro, ma ogni album è sempre una sorpresa, c’è
sempre qualcosa di diverso! Ascoltateli, meritano!
Pezzi consigliati: “Into your light”, “Take the
devil in me”, “My destiny”, “Return to life”, “tales of the sea mad”,
“Skraelings”, “The dream”, “Legend Land” e “Elegy”.