24 novembre 2013

Dexter – L’epilogo di una storia


Il serial “Dexter” è giunto al termine. Siamo rimasti orfani da un serial che ha tenuto con fiato sospeso milioni di telespettatori. E’ ora di fare un punto della situazione.

ATTENZIONE: PERICOLO DI SPOILER!!!!!
Dexter” è stata un’innovazione delle serie tv poliziesche. È stata una delle idee più originali vedere le cose dalla parte opposta, anche se l’idea è tratta dal libro “La mano sinistra di Dio” di Jeff Lindsay . Però “Dexter” credo sia durato troppo, la bellezza originale si è persa nelle stagioni a venire. A mio avviso “Dexter” doveva terminare alla quinta stagione, le ultime tre stagioni sono state forzate, ho avvertito uno stacco non tanto di trama ma dei fattori psicologici che hanno reso famosa la serie. Sarebbe stato bello approfondire molti aspetti della vita di Dexter, molti aspetti psicologici che hanno ripreso nell’ottava (e ultima) stagione, anche se quest’ultima non è esente da strafalcioni. L’ultima stagione, sebbene è stata migliore rispetto alle ultime due ed ha ripreso i fattori psicologici e quegli aspetti iniziali che hanno reso “Dexter” uno dei telefilm più visti e seguiti, ha uno stacco nella serie stessa. Si può dividere benissimo la serie in tre pezzi: pezzo iniziale, pezzo di mezzo, pezzo finale. Non ho gradito per niente questo distacco, perché è un qualcosa che lo hanno tirato fuori per tutte le ultime stagioni, ma non solo. Non ho gradito neanche l’inserimento di scene tragicomiche che non credo c’entrassero più di tanto con il filone principale della storia.
Ho gradito moltissimo l’evoluzione dei personaggi di Debra (Jennifer Carpenter), di Dexter stesso e l’introduzione di Harry come figura di riferimento per Dexter. È stato molto forte e toccante l’evoluzione di Debra, perché è stato bello conoscere fino a che punto arrivi e prenda il sopravvento il suo senso di giustizia e come sia disposta a sacrificare tutto, ma proprio tutto, per chi ama. Mi è piaciuto la figura di Harry, un po’ come un padre che sa essere presente nei momenti più bui del figlio, una sorta di consigliere personale. Devo spendere qualcosa anche per le donne che Dexter ha incontrato nella sua vita.
 
     ·       Rita: (Julie Benz) sicuramente la donna più importante nella vita di Dexter. Gli dà Harrison, ma Rita è cieca e crede nell’uomo finto che Dexter ha creato. La sua morte crea in Dexter non solo una crisi mistica, ma una domanda che ha sempre avuto paura di porsi, cioè se poteva essere un uomo diverso, se poteva non essere un serial killer e se davvero può provare i sentimenti come gli altri uomini.
  ·       Lila: (Jaime Murray) è una donna negativa per Dexter, capisce che in lui vi è un lato oscuro e se ne nutre, perché anche lei ha un lato oscuro. È Lyla a coniare “l’oscuro passeggero” il negativo che c’è in Dexter, ma non considera che nutrirsi di negatività distrugge ancor di più, cosa che Dexter capisce quando scopre che lei è un’incendiaria.

  ·       Lumen: (Julia Stiles) la donna che Dexter incontra nel momento del dolore della perdita di Rita. Il loro avvicinamento, dettato anche dall’obiettivo che avevano in comune, è dato soprattutto dalla voglia di fuga dalle tragedie che li hanno colpiti. Ma ciò non dura perché Lumen non ha un vero e proprio passeggero oscuro, si tratta di oscurità che Dexter conserverà per sempre.

·       Hanna: (Yvonne Strahovsky) la donna perfetta per Dexter. Un’avvelenatrice, un rapporto che inizialmente non vede la fiducia da entrambe le parti perché sanno chi sono in realtà ma la passione che arde tra questi due esseri simili è troppo forte. Anche se Dexter le impone limiti forti che, in un primo momento mettono fine del rapporto, rappresenta dopo un’evoluzione. I sogni, la favola di una vita tranquilla e serena anima entrambi e pongono in Dexter la voglia di essere un uomo diverso, ma solo per poco.

·        Debra: (Jennifer Carpenter) la donna più importante per Dexter. L’unica per la quale vale la pena provare dei sentimenti. Dexter non sopporta averla distrutta, essere il cancro che la divora, non sopporta il senso di colpa nei suoi confronti. Il suo bisogno di essere giustificato da Debra lo divora, tanto da farne quasi un’ossessione, fino all’epilogo finale.
Nonostante tutto “Dexter” è stato un telefilm bellissimo, vale la pena guardarlo. È bello vedere le cose da un’altra prospettiva, è positivo che ogni serie non ha più di 12 puntate e non scade nel banale, nonostante tutto. Io lo consiglio perché è un telefilm che ha fatto la storia del poliziesco psicologico, ha creato un’innovazione che vale la pena conoscere. Avrei voluto un epilogo diverso, avrei voluto una serie più corta per mantenere la bellezza iniziale ma il telefilm è consigliabile lo stesso.

Buona visione!!!

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