24 febbraio 2014

La madre - L'amore di una madre è per sempre

Oggi ritorno con un nuovo film horror. Il film di oggi è piuttosto recente e mi è davvero piaciuto. “La madre” è il lungometraggio del corto “Mamà” di Andy Muschietti, uscito nel 2008. Il film è del 2013 ed è prodotto da Guillermo del Toro
Ma, se devo dirla tutta, il film in alcuni punti più che horror è drammatico. La storia è davvero commovente e forte, mancavano storie del genere nel panorama horror. E’ una storia profonda in cui l’amore sopravvive in un modo straordinario ma non come ce l’aspettiamo. Un amore corrotto dal tempo e dal dolore, dall’odio … un amore amaro, un’ombra rispetto a quello che era un tempo. Erano anni che non si vedeva un horror simile. Dovete sapere che gli horror di un tempo non facevano paura per le scene paurose o terrificanti. È vero che confrontando i film di oggi e i film di ieri gli effetti speciali sono cambiati tanto, alcuni possono anche far ridere e altri sono decisamente splatter. Ciò che mancava nel panorama odierno erano proprio le storie nei film horror. Infatti i vecchi film erano un racconto spaventoso, non tanto per gli effetti, ma per le storie che raccontavano. Pensiamo a “Suspiria” o “Profondo rosso: è la storia a far paura più che gli effetti speciali. Le scene forti ci sono, la presenza del fantasma è palpabile e lo spettatore quasi non vuole vedere questa presenza orrenda. Gli effetto speciali sono ben usati e mai banali, la renderizzazione del fantasma della madre è davvero fatta bene. Gli attori Jessica Chastain e Nikolaj Coster – Waldau (“Il trono di spade”), sebbene abbiano mai fatto film horror, sono stati adatti. Jessica Chastain (“The tree of life”, “Dark shadow”) è stata una rivelazione, è stato interessante scoprire la versatilità di questa attrice. Lo consiglio vivamente! 
La trama: Jeffrey (Nikolay Coster - Waldau) ha appena ucciso la moglie e il socio in affari, compiendo una strage nell’azienda presso la quale lavorava con la moglie. Ritorna a casa e prende le sue figlie, Victoria e Lily (Megan Charpentier, Isabelle Nèlisse), fuggendo senza una meta. Nella fuga ha un incidente e finisce fuori strada, più specificatamente in un bosco. L’uomo con le piccole trova una baracca per ripararsi e, una volta dentro, decide di uccidere le figlie. Poco prima di sparare, Jeffrey viene aggredito e ucciso da una strana figura per salvare Victoria e Lily. Da questo evento passano cinque anni e Luke (sempre Nikolay Coster - Waldau), fratello gemello di Jeffrey, cerca ancora disperatamente le due bambine. Annabel (Jessica Chastain), la compagna di Luke, è piuttosto titubante riguardo la ricerca che reputa impossibile; d’altronde se ciò fa stare meglio Luke lo appoggia incondizionatamente. Il colpo di scena arriva quando i due uomini che Luke aveva assunto trovano la baracca e le due bambine in uno stato selvaggio – animalesco. Da qui iniziano i problemi ma con un grande interrogativo: come hanno fatto Victoria e Lily a sopravvivere da sole nel bosco per cinque anni? Il dottor Dreyfuss (Daniel Kash) cerca di scoprirlo, vuole scoprire chi è la figura che le piccole invocano continuamente con il nome di “Madre”.

Non aggiungo nient’altro, vi rovinerei la bellezza dei colpi di scena!



17 febbraio 2014

Il trono di spade - Quando si gioca al gioco dei troni si vince o si muore

Quando si gioca al gioco dei troni, si vince o si muore!”
E’ una frase tratta da “Il trono di Spade”, saga fantasy che sta contando milioni di fan in tutto il mondo. La serie tv è ispirata all’omonima serie di libri scritta da George R.R. Martin, “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”. Oggi mi limiterò a parlarvi della serie tv, visto che ancora non ho avuto modo di completare.
La serie tv, per ora, conta tre stagioni da dieci puntate l’una e cammina di pari passo ai libri: ogni stagione, infatti, si dedica ad un libro. L’idea di creare una serie tv anziché un film ha reso giustizia a questi libri che sarebbero risultati troppo sacrificati in una pellicola cinematografica. Infatti la collana dei libri è iniziata a fine anni ’90, la renderizzazione cinematografica ha avuto da sempre numerosi problemi. Innanzitutto la saga ancora è incompleta! Tutti i fan di Martin sono in attesa della conclusione di questa saga che sta tenendo con il fiato sospeso tutti. Su internet potete trovare numerosi blog e forum su tutte le congetture fatte negli anni dai lettori, che sono stati dei critici molto severi sulla serie tv. Le critiche che sono state avanzate hanno riguardato alcune scene e anche alcuni personaggi, del tutto sconosciuti nelle “Cronache”. Un esempio? La prostituta Ross, nei libri non è presente. Oppure l’omosessualità di Renly Baratheon: nei libri non si accenna mai alla sua omosessualità, Martin dà degli input al lettore per far capire le sfaccettature del personaggio, non è mai del tutto aperto.
Il mondo di Martin è un mondo medievale pieno, molto veritiero e spesso crudo, mai volgare ma con una sottigliezza nei particolari unica. Questo aspetto importantissimo che ha reso famosa la saga è stata riportata solo in parte. Ci sono state scene che non avevano senso, a mio parere non c’entrano molto con la saga. Alcune di queste scene mi hanno dato fastidio perché non hanno inciso moltissimo sulla trama, inoltre hanno modificato anche alcuni aspetti. Alcune sottigliezze e particolari non sono stati riportati, provocando in questo modo sbalzi di trama e confusione negli spettatori. Nonostante ciò, misteri, intrighi, guerre e altre vicende non annoiano mai: questa è una saga che merita in tv così come nella lettura. I colpi di scena sono all’ordine del giorno e il mondo fantastico in cui si svolge la vicenda è descritto in modo molto realistico: i costumi e i personaggi sono curati nei minimi particolari e riescono a coinvolgere lo spettatore rendendolo partecipe. I protagonisti, nella serie tv, hanno anni in più rispetto ai libri. Questa è stata una scelta, per me, abbastanza giusta per via dei risvolti.
Non mi resta che accennarvi un po’ di trama! Il trono di spade forgiato dai Targaryen vede tutte le spade dei nemici fuse a forma di trono. E’ un trono ambito e, nel gioco dei troni, ogni azione è concessa pur di arrivare ad ottenerlo. La storia inizia con la morte del Lord Primo Cavaliere John Arryn e l’arrivo a Grande Inverno del re Robert Baratheon (Mark Addy), detto l’usurpatore. Robert chiede all’amico fidato Eddard Stark (Sean Bean) di prendere il posto di John e di favorire le nozza tra suo figlio Joffrey (Jack Gleeson) e la figlia maggiore di Eddard, Sansa (Sophie Turner). Il lord non ha molta voglia di andarci, ma un incidente quasi mortale capitato a uno dei suoi figli minori, gli farà prendere la decisione di andare verso Approdo del Re, la capitale del regno. Purtroppo gli intrighi di palazzo sono dietro l’angolo e Eddard tenterà di difendere fino in fondo i principi di giustizia e di fedeltà, anche dopo la morte del caro amico Robert. Questa difesa estrema dei princìpi lo porterà ad uno scontro con Joffrey. Ned, purtroppo, subirà le pesanti conseguenze destinate a chi non riconosce Joffrey come legittimo erede e da qui inizierà la guerra! Si vedrà lo scontro tra la famiglia Stark e quella dei Lannister (nome della casata a cui appartiene la madre di Joffrey, Cercei (Lena Headney)) che detiene il potere alle spalle del figlio). 
Nel frattempo, al di la del mare stretto, gli ultimi eredi rimasti della famiglia Targaryen vogliono ritornare al luogo che gli spetta di diritto. Viserys (Harry Lloyd) decide di vendere la sorella minore Danaerys (Emilia Clarke) al barbaro dothrako Khal Drogo (Jason Momoa) per poter avere l’esercito. Ma l’avarizia e l’ira di Viserys lo porteranno alla morte mentre Danaerys porterà avanti il desiderio di tornare a casa e, con l’aiuto del suo sposo, otterrà il rispetto del suo nuovo popolo dimostrando di avere il sangue di drago che scorre nelle proprie vene.
Al di là della barriera (luogo misterioso e pieno di insidie), invece, si sono risvegliati gli Estranei, creature leggendarie e altamente letali. Jon Snow (Kit Harington), figlio bastardo di Eddard Stark, si è arruolato nei Guardiani della Notte, i guardiani che vigilano sulla barriera. Egli si renderà conto che ciò che la barriera cela è qualcosa di veramente mostruoso e dovrà mettercela tutta per fermare l’incombente minaccia.


A chi volesse leggere i libri devo dire che l’edizione italiana ha suddiviso ogni edizione originale in due libri. La serie è arrivata alla prima parte del terzo volume, “Tempesta di spade”, in Italia pubblicata con i volumi “Tempesta di Spade”, “I Fiumi della Guerra” e “Il portale delle tenebre”. Per chi non volesse uscire pazzo come me, sta uscendo una nuova edizione che riporta i volumi riuniti e sono identici all’edizione originale e sono in “pelle di drago” con uno stemma di una delle casate protagoniste. Buona Lettura e alla prossima con “Il Trono di Spade”! Per chi aspetta la quarta stagione: per marzo dovrebbe andare in onda, almeno negli Stati Uniti. Non so se da noi arriverà fra qualche mese o lo faranno in contemporanea. Su internet troverete tutte le informazioni!

 Buona Lettura e Buona visione con “Il Trono di Spade”!

13 febbraio 2014

L'ultimo bacio - L'amore è una cosa seria

“ ...  E con sguardo severo biascichi un malinconico Modugno, di quei violini suonati dal vento. L’ultimo bacio, mia dolce bambina, brucia sul viso come gocce di limone. L’eroico coraggio di un feroce addio, ma sono lacrime mentre fuori piove ..” 
Domani è San Valentino, la festa degli innamorati! Molti di voi diranno “Che barba” (per non dire altro, mi autocensuro). Io oggi voglio parlarvi di un film “d’amore” ma ponendovi una riflessione. Come festa quella di San Valentino è tra le più dolci dell’anno, perché credo che si debba dare omaggio a tutte le forme d’amore. L’amicizia, l’affetto per i familiari, l’amore ha mille modi di esprimersi! Con il film di oggi voglio concentrarmi sulle dinamiche amorose ma anche amicali. Sia quando finisce un amore che quando finisce un’amicizia le conseguenze sono dolorose e pesanti… Il film di oggi riguarda un regista italiano, che è amato / odiato: Gabriele Muccino. Il film è “L’ultimo bacio”, datato 2001, ha rivelato diversi talenti come Giovanna Mezzogiorno, Stefano Accorsi e altri. Il film ci espone diversi rapporti e diverse dinamiche, tutte intrecciate tra loro senza creare la minima confusione o annoiare lo spettatore. Muccino ha fatto anche il sequel dopo quasi dieci anni, “Baciami ancora” e seguiamo i protagonisti nella loro metamorfosi. Infatti i protagonisti sono in continua metamorfosi, sono sempre alla ricerca di un qualcosa che muta continuamente con l’età che avanza. Vediamo protagonisti che non accettano la realtà come Paolo o Alberto, i genitori di Giulia che si rendono conto dei loro sbagli nella loro vita di coppia e via di seguito. Il film riporta tante storie ma tutte collegate con loro ponendoci come “soluzione” finale del problema che la vita è una vera è propria salita e discesa e che bisogna sempre saper attrezzarsi a tutti gli ostacoli che essa ci pone. Ma a volte gli ostacoli siamo proprio noi stessi.
Se solo fossimo meno egoisti ed accettassimo la realtà per quello che è avremmo meno problemi, credetemi. Eppure io sono una che si fa molti problemi, però da quello che ho capito, per mia esperienza, è che si deve crescere prima o poi. Il non accettare gli eventi della vita non può portare mai a nulla di buono, specie se ci sono altri che dipendono da noi. In questo caso l’amore è importante, dimostrarlo è difficile. E’ semplice dire “ti amo”, più complesso è dimostrarlo e mantenerlo nel tempo. Il matrimonio non è una tomba ma non è nemmeno una passeggiata. Prendere un impegno e mantenerlo, non è mai facile, soprattutto a curarlo. Bisogna essere sempre disposti ad accettare gli eventi della vita. In fondo gli eventi succedono sempre per una ragione.
La trama: Carlo (Stefano Accorsi) e i suoi amici Adriano (Giorgio Pasotti), Paolo (Claudio Santamaria), Alberto (Marco Cocci) e Marco (Pierfrancesco Favino) vivono una crisi di mezz’età. In tre non accettano di avere trent’anni e tanto meno di avere determinate responsabilità. Carlo non si aspettava la gravidanza della fidanzata Giulia (Giovanna Mezzogiorno), che pretende il matrimonio ed una casa tutta loro. Adriano mette in crisi il matrimonio con Livia (Sabrina Impacciatore) per via della sua voglia di fuga. Paolo non accetta la malattia terminale del padre e la fine della relazione con la fidanzata Arianna, gettandosi così in una profonda crisi con sé stesso e di rifiuto della realtà. Alberto non riesce ad avere un rapporto stabile perché ancora eterno adolescente e non ha intenzione di crescere. Tutto uscirà fuori dal matrimonio di Marco, che farà riflettere ogni protagonista sulla sua vita. Le vite dei protagonisti, così complicate da loro stessi, si complicheranno ancor di più per la sindrome di Peter Pan latente in ognuno di loro, portando conseguenze più o meno indissolubili che li faranno riflettere e cambiare le loro vite per sempre.


Buon San Valentino a chi ama qualcuno, a chi ama gli animali, a chi ama i libri, a chi ama lo studio, a chi ama il suo lavoro, a chi ama la sua famiglia, a chi ama il mondo, a chi ama la musica, a chi ama cantare, a chi ama cucinare, a chi ama la spensieratezza o la serietà, a chi crede che il sesso di una persona non è un ostacolo, a chi ama Dio o Buddha o Allah o chi altro voglia, a chi combatte per la vita più che mai. Ma soprattutto Buon San Valentino a chi ama la vita per quello che è: un dono meraviglioso!

3 febbraio 2014

Letture Pesanti - Ricordi di un vicolo cieco di Banana Yoshimoto

… Quelle lacrime calde, che continuavano a scorrere, lavarono via il veleno che avevo dentro di me, e sentivo che finalmente la mia vita poteva cominciare davvero, avevo questa sensazione …

Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha colpito profondamente perché è stato uno dei pochi che mi ha fatto entrare in un mondo diverso dal mio e me lo ha fatto amare. Nonostante lo abbia letto qualche anno fa, lo ricordo ancora. Banana Yoshimoto è un’autrice tutta da scoprire e, anche se scrive in modo molto semplice, sa arrivare dritta al cuore. Questo libro è stato il primo che ho letto di quest’autrice: mi è stato regalato per Natale da una delle mie migliori amiche, dicendomi che era un libro che mi mancava. Quando mi sono ritrovata a leggerlo, la prima cosa che mi sono chiesta è stata: “Cosa dovrò aspettarmi da una che si chiama Banana?”. E’ proprio vero che, spesso, il pregiudizio o le cose scontate fanno chiudere gli occhi! Però ero troppo curiosa e si sa la curiosità è donna!

E’ un’autrice giapponese e, anche se i suoi temi sembrano scontati e semplici, sono una vera meraviglia. Ama descrivere la società giapponese e vedere come essa sia ,nelle sue sfaccettature, è stata una sorpresa inaspettata. E’ una società fatta non solo di lavoro folle per tutto il giorno tutti i giorni, ma è una società in cui i giovani amano i valori tradizionali e ci tengono molto ad inserirli nel contesto moderno in cui vivono. I giovani studiano, lavorano per poi fare esperienze, il più possibile all’estero, per poi sempre tornare a casa e rispettare fino in fondo la propria famiglia aiutandola, specie se la famiglia ha un’attività imprenditoriale o ristoratoria. Non so cosa mi abbia sorpreso, forse il loro senso del dovere, del lavoro … ma poi ho pensato: tutto il mondo è paese. Sapete perché ho pensato questo? Perché, in fin dei conti, anche noi giovani dell’occidente teniamo alla famiglia, lavoriamo presto per aiutare i nostri genitori e per permetterci esperienze all’estero, quindi tutte queste differenze non esistono, siamo tutti uguali sugli aspetti fondamentali della vita. Il libro contiene 5 mini – racconti in cui si narrano storie assolutamente non banali, forti ed è impossibile non rivedersi in almeno in una delle storie. Per me è un po’ difficile parlarne perché questi racconti sono riusciti a descrivere il mio stato d’animo in determinati momenti con tutte le sue sfaccettature. Leggerli è stato come leggere se stessi, leggere quelle cose che celiamo e nascondiamo per non farle sapere a nessuno, non perché non abbiamo voglia di parlarne ma perché consideriamo le parole futili, evanescenti, prive di senso. Ci sono emozioni difficili da descrivere e le parole, a volte, non bastano o sono superflue. Inizialmente, dopo la lettura breve ed intensa del libro, non riuscivo a parlarne, non l’ho più riletto. Non mi è mai capitato di non rileggere un libro, tranne una volta, con uno di Paulo Coelho che raccontava di un viaggio introspettivo – spirituale, quale “Il viaggio di Santiago”. Non riuscivo ad esternare nulla perché, ora lo capisco, negavo molte cose di me stessa, negavo appunto “quelle parole”, le negavo a me stessa … Solo ora riesco a parlarne, sono più matura e so che significato hanno veramente quelle parole e non devo più negarmi nulla.

Le parole … Forse è un insegnamento celato quello che Banana ha voluto dire in questo suo libro. Nel descrivere i modi di vivere, gli stili di vita, le tradizioni insieme al vecchio e al moderno, tra presente e futuro non dimenticando il passato, si modella la propria vita attraverso poche, forti e sane parole. Troppe parole fanno male, troppe parole sono superflue, troppe parole sono ridicole, insulse e senza significato.

I cinque racconti:

1.    La casa dei fantasmi” è una storia d’amore raccontata tra passato, presente e futuro in modo alquanto originale. E’ la storia di due ragazzi che, dai tempi dell’università, vivono con intensità una storia d’amore durata pochi giorni e che porteranno nel cuore per tutta la vita, fino a farla rivivere quando si rincontreranno da adulti capendo che quei fantasmi avevano predetto il loro futuro.

2.    Mammaa!” racconta come cambia la vita di una ragazza che subisce l’attentato (non riuscito) da parte di un collega che voleva vendicarsi dell’azienda per la quale lei lavora. Da quel momento la ragazza comincia a riflettere a fondo sulla sua vita.

3.    La luce che c’è dentro le persone” è una storia molto triste in cui la protagonista, una scrittrice affermata, ricorda il suo migliore (e unico) amico d’infanzia morto tragicamente e di come senta ogni giorno il vuoto che lui ha lasciato.

4.    La felicità di Tomo – chan” è una storia un po’ particolare in cui la protagonista, molto timida, ingenua, è sempre in armonia con se stessa. È innamorata di un uomo che è anche un suo collega e al quale non sa come avvicinarcisi. La protagonista ha un terribile segreto che con il passare del tempo è divenuto un peso che ha deciso di portare spontaneamente. Nonostante tutto, la ragazza è sempre osservata non da qualcuno ma da una presenza, che le è sempre stata accanto e lo sarà sempre, dandole forza per affrontare le difficoltà della vita.

5.    Ricordi di un vicolo cieco” è la storia di una ragazza che ha scoperto il tradimento del fidanzato durante i preparativi del matrimonio. Per riprendersi, decide di andare a stare, per una settimana, nell’appartamento sopra al locale di uno zio e lì conosce un ragazzo, uno dei baristi. Un ragazzo bello, simpatico, che fa gola a molte ragazze e che le dà coraggio e le infonde ottimismo aiutandola a riprendersi la vita che aveva speso per il suo ex fidanzato.