6 giugno 2014

La notte del giudizio - The purge - I diversi modi di intendere la giustizia

A volte mi domando come sarà il mondo fra qualche anno, cosa cambierà, cosa rimarrà uguale. Mi domando se continueranno certe ingiustizie, se il sistema cambierà. Studiando giurisprudenza ho capito come le cose possano mutare subito, mentre altre mutano con lentezza, senza che noi ce ne accorgiamo. La cosa che più mi terrorizza è il cambiamento in negativo, ho paura di come possano peggiorare le cose e come possa diventare il mondo. Altra cosa che mi chiedo è se noi saremo disposti ad accettare i cambiamenti, positivi o negativi che siano. Faremo battaglie oppure accetteremo in modo passivo perché, in qualche modo, lo reputiamo giusto? Questo è il tema del film di oggi: "La notte del giudizio - The Purge".
Film per alcuni versi fantapolitico, è ambientato qualche anno in avanti e vede un sistema di giustizia alquanto particolare. La cosa che mi sono domandata per tutto il film non è tanto il come si è arrivati a quel tipo di soluzione politica, ma cosa ha portato le persone ad accettarla e a giustificarla. "Il giorno dello sfogo", un giorno in cui tutto diventa lecito, salutato con dei fiori blu messi fuori accanto la porta per dimostrare l'appoggio a questa politica. Non potevo non chiedermi come si sia arrivati a questo tipo di soluzione, sebbene sia paradossale e al limite del "politically correct". Però ho fatto un'altro pensiero: e se davvero stessimo raggiungendo questo sistema? Pensateci: la giustizia fai da te, i tempi troppo lunghi delle cause, situazioni economico - politiche alquanto insostenibili, possono sfociare in uno "sfogo di gruppo". E allora perché non renderlo legale? E' proprio questo il fulcro di tutto il film! Far sfogare la gente una volta all'anno così da tranquillizzarla. Ma come può essere sostenibile una cosa del genere? Non potrebbe portare a delle ritorsioni? Per me è ovvio che porterebbe a delle ritorsioni, non solo dal punto di vista etico e morale, ma soprattutto umano. Come si riesce a stare barricati in casa per una notte intera aspettando che scatti l'ora X? Come si riesce a lasciare che, chi debba sfogarsi, vada in giro giustificato dal sistema? E' ciò che si chiede uno dei protagonisti, il ragazzino Charlie Sandin (Max Burkholder), quando decide di aiutare un senzatetto inseguito da ragazzi che devono "sfogarsi". 

Il film è uscito nel 2013, ed è diretto da James DeMonaco. Nel 2014 dovrebbe uscire il sequel "Anarchia - La notte del giudizio"
La trama: Nel 2022, negli Stati Uniti, i Nuovi Padri Fondatori hanno istituito la "Purificazione". Questo giorno, che si svolge solo una volta all'anno, prevede 12 ore in cui tutti i crimini diventano legali, omicidio compreso. La sicurezza sale a livello 10, non sono permesse armi da guerra, i soccorsi saranno attivi solo alla fine di queste 12 ore. A quanto pare, questa politica sembra funzionare, visto che la disoccupazione è bassa, i crimini sono calati al 90%. Ma cosa succede davvero durante questa notte? E' davvero plausibile e corretto questo sistema? E' ciò che si domanda Charlie Sandin, figlio dei coniugi Mary (Lena Headey) e James (Ethan Hawke)Sandin. Il capofamiglia, James Sandin (Ethan Hawke) è un imprenditore che ha fatto fortuna costruendo dei sistemi di sicurezza a fronte di questa notte. Arrivata la fatidica ora, la famiglia si rinchiude in casa con un intruso: il fidanzato di Zoey Sandin (Adelaide Kane), la figlia maggiore James e Mary. La situazione si aggrava quando Charlie, mosso da pietà, fa entrare un senzatetto che sfugge ai suoi persecutori. I persecutori, irati, se la prenderanno proprio con la famiglia. Inizierà così la notte della Purificazione in casa Sandin.

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