11 maggio 2014

Insidious - Ci credi ad alcune esperienze?

Ci credete al soprannaturale? Io sì, nonostante sia una persona molto razionale. Credo nelle entità, credo alle possessioni, ai fantasmi. Non vedo il motivo perché non debbano manifestarsi fenomeni del genere. Certo, non sono una che vede pericoli ovunque, la mia razionalità si spinge fino ai miei sogni. Io credo che alcuni fenomeni siano solo lo strascico di forti emozioni che una persona ha vissuto nella vita, sia nel bene che nel male. Credo che ci siano persone dotate che abbiano il compito di guidarci in questi cammini particolari. Ed è ciò che succede nella storia del film di cui voglio parlarvi oggi.
"Insidious" uscito nel 2010, diretto da James Wan e sceneggiato da Leigh Whannel (nonché una dei protagonisti), è un film sul paranormale ma un pò particolare. Il sequel uscito lo scorso anno ha confermato la particolarità di questo filone. "Insidious" è stato un film che è stato innovativo. Le possessioni demoniache, i medium, sono temi che sono sempre stati ripresi più di una volta nel cinema e che, negli ultimi tempi, sono diventati noiosi. "Insidious" racchiude una storia fortemente drammatica con la paura palpabile di un qualcosa di cui si ha paura di ammettere. A me questo film è piaciuto, mi ha toccato la storia di questa madre che cerca di capire il motivo dell'incidente del figlio, di come cerchi di adattarsi e adattare la sua famiglia a questa situazione difficile. Tutta la storia ruota intorno alle emozioni, di come possano trascinarsi nel tempo e possano perseguitare. Il non ammettere queste emozioni, che mutano in esperienze, può risultare "insidioso". Scappare, evitare il problema, può portare alla paranoia, fino ad esplodere per affermare ciò che si cerca di nascondere. La medium è una presenza positiva, sembra sia l'eroina di una storia altamente drammatica. Sebbene le figure dei due ghosthunters siano tragicomiche, il binomio con la medium funziona. Non mi è piaciuto molto il ruolo di Lorraine Lambert, secondo me è stato un pò paradossale per certi versi, e contraddittorio. Nonostante ci siano dei momenti che lasciano lo spettatore spiazzato, non facendolo capire subito cosa stia succedendo, il film risulta piuttosto forte, la storia prende dall'inizio alla fine. Il lato negativo sta nel non saltare scene o dialoghi, altrimenti si perde il filo della storia e raccapezzarsi risulta difficile. Per il resto, mettetevi sul divano e guardate il film al buio. Non siete paranoici vero?

La trama: La famiglia Lambert si è allargata e si trasferiscono in una nuova casa. La casa è enorme e uno dei bambini Lambert, Dalton (Ty Simpkins), andando in esplorazione, va in soffitta. Nonostante i genitori abbiano vietato di non andarci per evitare incidenti spiacevoli, Dalton sembra attirato dalla soffitta e il piccolo cade sbattendo la testa. Dalton sembra che non si sia fatto nulla ma il mattino dopo il bambino non si sveglia. I genitori, disperati, portano Dalton in ospedale e i medici danno una notizia terribile ai genitori: Dalton è in coma ma non sanno la causa. Passa del tempo, Dalton viene assistito dalla madre. Renai (Rose Byrne) comincia a notare strani fenomeni in casa e dopo una nottata di terrore, con il marito Josh (Patrick Wilson) decidono di trasferirsi. Ma i fenomeni non cessano, allora su consiglio della madre di Josh, i due coniugi decidono di contattare una medium. La verità sarà sconcertante



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