3 febbraio 2014

Letture Pesanti - Ricordi di un vicolo cieco di Banana Yoshimoto

… Quelle lacrime calde, che continuavano a scorrere, lavarono via il veleno che avevo dentro di me, e sentivo che finalmente la mia vita poteva cominciare davvero, avevo questa sensazione …

Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha colpito profondamente perché è stato uno dei pochi che mi ha fatto entrare in un mondo diverso dal mio e me lo ha fatto amare. Nonostante lo abbia letto qualche anno fa, lo ricordo ancora. Banana Yoshimoto è un’autrice tutta da scoprire e, anche se scrive in modo molto semplice, sa arrivare dritta al cuore. Questo libro è stato il primo che ho letto di quest’autrice: mi è stato regalato per Natale da una delle mie migliori amiche, dicendomi che era un libro che mi mancava. Quando mi sono ritrovata a leggerlo, la prima cosa che mi sono chiesta è stata: “Cosa dovrò aspettarmi da una che si chiama Banana?”. E’ proprio vero che, spesso, il pregiudizio o le cose scontate fanno chiudere gli occhi! Però ero troppo curiosa e si sa la curiosità è donna!

E’ un’autrice giapponese e, anche se i suoi temi sembrano scontati e semplici, sono una vera meraviglia. Ama descrivere la società giapponese e vedere come essa sia ,nelle sue sfaccettature, è stata una sorpresa inaspettata. E’ una società fatta non solo di lavoro folle per tutto il giorno tutti i giorni, ma è una società in cui i giovani amano i valori tradizionali e ci tengono molto ad inserirli nel contesto moderno in cui vivono. I giovani studiano, lavorano per poi fare esperienze, il più possibile all’estero, per poi sempre tornare a casa e rispettare fino in fondo la propria famiglia aiutandola, specie se la famiglia ha un’attività imprenditoriale o ristoratoria. Non so cosa mi abbia sorpreso, forse il loro senso del dovere, del lavoro … ma poi ho pensato: tutto il mondo è paese. Sapete perché ho pensato questo? Perché, in fin dei conti, anche noi giovani dell’occidente teniamo alla famiglia, lavoriamo presto per aiutare i nostri genitori e per permetterci esperienze all’estero, quindi tutte queste differenze non esistono, siamo tutti uguali sugli aspetti fondamentali della vita. Il libro contiene 5 mini – racconti in cui si narrano storie assolutamente non banali, forti ed è impossibile non rivedersi in almeno in una delle storie. Per me è un po’ difficile parlarne perché questi racconti sono riusciti a descrivere il mio stato d’animo in determinati momenti con tutte le sue sfaccettature. Leggerli è stato come leggere se stessi, leggere quelle cose che celiamo e nascondiamo per non farle sapere a nessuno, non perché non abbiamo voglia di parlarne ma perché consideriamo le parole futili, evanescenti, prive di senso. Ci sono emozioni difficili da descrivere e le parole, a volte, non bastano o sono superflue. Inizialmente, dopo la lettura breve ed intensa del libro, non riuscivo a parlarne, non l’ho più riletto. Non mi è mai capitato di non rileggere un libro, tranne una volta, con uno di Paulo Coelho che raccontava di un viaggio introspettivo – spirituale, quale “Il viaggio di Santiago”. Non riuscivo ad esternare nulla perché, ora lo capisco, negavo molte cose di me stessa, negavo appunto “quelle parole”, le negavo a me stessa … Solo ora riesco a parlarne, sono più matura e so che significato hanno veramente quelle parole e non devo più negarmi nulla.

Le parole … Forse è un insegnamento celato quello che Banana ha voluto dire in questo suo libro. Nel descrivere i modi di vivere, gli stili di vita, le tradizioni insieme al vecchio e al moderno, tra presente e futuro non dimenticando il passato, si modella la propria vita attraverso poche, forti e sane parole. Troppe parole fanno male, troppe parole sono superflue, troppe parole sono ridicole, insulse e senza significato.

I cinque racconti:

1.    La casa dei fantasmi” è una storia d’amore raccontata tra passato, presente e futuro in modo alquanto originale. E’ la storia di due ragazzi che, dai tempi dell’università, vivono con intensità una storia d’amore durata pochi giorni e che porteranno nel cuore per tutta la vita, fino a farla rivivere quando si rincontreranno da adulti capendo che quei fantasmi avevano predetto il loro futuro.

2.    Mammaa!” racconta come cambia la vita di una ragazza che subisce l’attentato (non riuscito) da parte di un collega che voleva vendicarsi dell’azienda per la quale lei lavora. Da quel momento la ragazza comincia a riflettere a fondo sulla sua vita.

3.    La luce che c’è dentro le persone” è una storia molto triste in cui la protagonista, una scrittrice affermata, ricorda il suo migliore (e unico) amico d’infanzia morto tragicamente e di come senta ogni giorno il vuoto che lui ha lasciato.

4.    La felicità di Tomo – chan” è una storia un po’ particolare in cui la protagonista, molto timida, ingenua, è sempre in armonia con se stessa. È innamorata di un uomo che è anche un suo collega e al quale non sa come avvicinarcisi. La protagonista ha un terribile segreto che con il passare del tempo è divenuto un peso che ha deciso di portare spontaneamente. Nonostante tutto, la ragazza è sempre osservata non da qualcuno ma da una presenza, che le è sempre stata accanto e lo sarà sempre, dandole forza per affrontare le difficoltà della vita.

5.    Ricordi di un vicolo cieco” è la storia di una ragazza che ha scoperto il tradimento del fidanzato durante i preparativi del matrimonio. Per riprendersi, decide di andare a stare, per una settimana, nell’appartamento sopra al locale di uno zio e lì conosce un ragazzo, uno dei baristi. Un ragazzo bello, simpatico, che fa gola a molte ragazze e che le dà coraggio e le infonde ottimismo aiutandola a riprendersi la vita che aveva speso per il suo ex fidanzato.

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