Oggi voglio parlarvi di un libro che
mi ha colpito profondamente perché è stato uno dei pochi che mi ha fatto
entrare in un mondo diverso dal mio e me lo ha fatto amare. Nonostante lo abbia
letto qualche anno fa, lo ricordo ancora. Banana Yoshimoto è un’autrice
tutta da scoprire e, anche se scrive in modo molto semplice, sa arrivare dritta
al cuore. Questo libro è stato il primo che ho letto di quest’autrice: mi è
stato regalato per Natale da una delle mie migliori amiche, dicendomi che era
un libro che mi mancava. Quando mi sono ritrovata a leggerlo, la prima cosa che
mi sono chiesta è stata: “Cosa dovrò aspettarmi da una che si chiama Banana?”.
E’ proprio vero che, spesso, il pregiudizio o le cose scontate fanno chiudere
gli occhi! Però ero troppo curiosa e si sa la curiosità è donna!
E’ un’autrice giapponese e, anche se
i suoi temi sembrano scontati e semplici, sono una vera meraviglia. Ama
descrivere la società giapponese e vedere come essa sia ,nelle sue
sfaccettature, è stata una sorpresa inaspettata. E’ una società fatta non solo
di lavoro folle per tutto il giorno tutti i giorni, ma è una società in cui i
giovani amano i valori tradizionali e ci tengono molto ad inserirli nel
contesto moderno in cui vivono. I giovani studiano, lavorano per poi fare
esperienze, il più possibile all’estero, per poi sempre tornare a casa e
rispettare fino in fondo la propria famiglia aiutandola, specie se la famiglia
ha un’attività imprenditoriale o ristoratoria. Non so cosa mi abbia sorpreso,
forse il loro senso del dovere, del lavoro … ma poi ho pensato: tutto il mondo
è paese. Sapete perché ho pensato questo? Perché, in fin dei conti, anche noi
giovani dell’occidente teniamo alla famiglia, lavoriamo presto per aiutare i
nostri genitori e per permetterci esperienze all’estero, quindi tutte queste
differenze non esistono, siamo tutti uguali sugli aspetti fondamentali della
vita. Il libro contiene 5 mini – racconti in cui si narrano storie
assolutamente non banali, forti ed è impossibile non rivedersi in almeno in una
delle storie. Per me è un po’ difficile parlarne perché questi racconti sono
riusciti a descrivere il mio stato d’animo in determinati momenti con tutte le
sue sfaccettature. Leggerli è stato come leggere se stessi, leggere quelle cose
che celiamo e nascondiamo per non farle sapere a nessuno, non perché non
abbiamo voglia di parlarne ma perché consideriamo le parole futili,
evanescenti, prive di senso. Ci sono emozioni difficili da descrivere e le
parole, a volte, non bastano o sono superflue. Inizialmente, dopo la lettura
breve ed intensa del libro, non riuscivo a parlarne, non l’ho più riletto. Non
mi è mai capitato di non rileggere un libro, tranne una volta, con uno di Paulo
Coelho che raccontava di un viaggio introspettivo – spirituale, quale “Il
viaggio di Santiago”. Non riuscivo ad esternare nulla perché, ora lo capisco,
negavo molte cose di me stessa, negavo appunto “quelle parole”, le negavo a me
stessa … Solo ora riesco a parlarne, sono più matura e so che significato hanno
veramente quelle parole e non devo più negarmi nulla.
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I cinque racconti:
1. “La casa dei
fantasmi” è una storia d’amore raccontata tra passato, presente e futuro in
modo alquanto originale. E’ la storia di due ragazzi che, dai tempi
dell’università, vivono con intensità una storia d’amore durata pochi giorni e
che porteranno nel cuore per tutta la vita, fino a farla rivivere quando si
rincontreranno da adulti capendo che quei fantasmi avevano predetto il loro
futuro.
2. “Mammaa!”
racconta come cambia la vita di una ragazza che subisce l’attentato (non
riuscito) da parte di un collega che voleva vendicarsi dell’azienda per la
quale lei lavora. Da quel momento la ragazza comincia a riflettere a fondo
sulla sua vita.
3. “La luce che c’è
dentro le persone” è una storia molto triste in cui la protagonista, una
scrittrice affermata, ricorda il suo migliore (e unico) amico d’infanzia morto
tragicamente e di come senta ogni giorno il vuoto che lui ha lasciato.
4. “La felicità di
Tomo – chan” è una storia un po’ particolare in cui la protagonista, molto
timida, ingenua, è sempre in armonia con se stessa. È innamorata di un uomo che
è anche un suo collega e al quale non sa come avvicinarcisi. La protagonista ha
un terribile segreto che con il passare del tempo è divenuto un peso che ha
deciso di portare spontaneamente. Nonostante tutto, la ragazza è sempre
osservata non da qualcuno ma da una presenza, che le è sempre stata accanto e
lo sarà sempre, dandole forza per affrontare le difficoltà della vita.
5. “Ricordi di un
vicolo cieco” è la storia di una ragazza che ha scoperto il tradimento del
fidanzato durante i preparativi del matrimonio. Per riprendersi, decide di
andare a stare, per una settimana, nell’appartamento sopra al locale di uno zio
e lì conosce un ragazzo, uno dei baristi. Un ragazzo bello, simpatico, che fa
gola a molte ragazze e che le dà coraggio e le infonde ottimismo aiutandola a
riprendersi la vita che aveva speso per il suo ex fidanzato.
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