13 gennaio 2014

Juno - Quando l'adolescenza è problematica

“… Beh, scusa se ho fatto sesso con te. Lo so che non è stata una tua idea …”

Il film di cui vi parlerò oggi è molto particolare, tratta con ironia e leggerezza un tema molto delicato: la gravidanza durante l’adolescenza. Ci sono delle situazioni molto particolari che possono succedere nell’arco della vita, non si sa mai come affrontarle, e quando si trova il modo ci si chiederà continuamente se è la scelta giusta o meno.  L’adolescenza è uno dei momenti più delicati della vita: ci permette di capire chi siamo, le nostre inclinazioni e anche aspirazioni (a volte assurde!). Avere alle spalle qualcuno che può consigliarci e sostenerci è sempre un bene, e vale per tutta la vita. La storia di questo film è molto particolare. E’ il frutto della trasposizione di un racconto, ma stavolta non è un libro bensì un blog. L’autrice del blog si chiama Diablo Cody e ha collaborato moltissimo con gli sceneggiatori, dando quel tocco molto femminile, un po’ alternativo ma anche infantile ed ingenuo come Juno, la protagonista del film. E’ stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2007, dove ha vinto il premio Marco Aurelio al miglior film.
Che dire di “Juno”? È particolare, in alcune parti del film potrebbe farvi venire i nervi oppure annoiarvi, è un film che prende questo tema senza dare una propria opinione, è come se si volesse far vedere le cose dall’ottica dei ragazzi usando il loro linguaggio e il loro modo di fare. A suo modo è anche una storia d’amore che non riguarda solo i ragazzi, ma tutta la famiglia. Un ruolo di tutto rispetto deve essere dato ai genitori adottivi del bambino di Juno (interpretati da Jennifer Garner e Jason Bateman) raffigurati come i tipici borghesi ma con molte fratture insanabili, che in Juno avranno un’ascendente unico. I genitori di Juno sono stati parecchio criticati, per il loro comportamento piuttosto blando, perché sono stati molto comprensivi nei confronti della figlia. Molti critici hanno visto questa situazione troppo assurda: in un’America in cui si lotta affinché si faccia capire agli adolescenti che il sesso non è un passatempo con programmi e serie tv alquanto ambigue, non è stato visto bene un film del genere, perché non è tutto rosa e fiori. In parte hanno ragione, per un senso il film fa vedere le cose tutto rosa e fiori ma non è così, perché alcune scene sono proprio un simbolo di come sia difficile crescere, specie se si deve diventare di colpo adulti. A mio avviso, ci sono delle scene che smentiscono queste critiche (potrebbero essere uno SPOILER!): la scena della confessione della gravidanza, la decisione della gravidanza ed il pianto di Juno. Il film merita, nonostante i possibili difetti.

La trama in poche righe. Juno (interpretata da Ellen Page), adolescente apatica e sopra le righe, vive in una cittadina con il padre, la matrigna e la sorellastra. Una sera fa sesso con un suo amico di infanzia, Paulie Bleeker (interpretato da Michael Cera), scoprendo due mesi dopo di essere rimasta incinta. Juno è sconcertata, non può tenere il bambino perché non sa proprio come crescerlo e, con l’appoggio della sua amica Leah (interpretata da Olivia Thirlby), decide di abortire. Nel frattempo deve nascondere la cosa ai genitori (J.K. Simmons e Allison Janney), fino al giorno dell’operazione che la porterebbe ad abortire. Juno si sente insicura, è la scelta giusta? Sa che tenendo il bambino tutti vedranno cosa ha combinato e dovrà conviverci fino alla fine. Decide di non farlo, e di dare in adozione il bambino. Le cose non sono mai semplici come sembrano, a partire dal rapporto con Paulie

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