Il film di cui vi parlerò oggi è
molto particolare, tratta con ironia e leggerezza un tema molto delicato: la
gravidanza durante l’adolescenza. Ci sono delle situazioni molto particolari
che possono succedere nell’arco della vita, non si sa mai come affrontarle, e
quando si trova il modo ci si chiederà continuamente se è la scelta giusta o
meno. L’adolescenza è uno dei momenti più delicati della vita: ci
permette di capire chi siamo, le nostre inclinazioni e anche aspirazioni (a
volte assurde!). Avere alle spalle qualcuno che può consigliarci e sostenerci è
sempre un bene, e vale per tutta la vita. La storia di questo film è molto
particolare. E’ il frutto della trasposizione di un racconto, ma stavolta non è
un libro bensì un blog. L’autrice del blog si chiama Diablo Cody e ha
collaborato moltissimo con gli sceneggiatori, dando quel tocco molto femminile,
un po’ alternativo ma anche infantile ed ingenuo come Juno, la protagonista del
film. E’ stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2007,
dove ha vinto il premio Marco Aurelio al miglior film.
Che dire di “Juno”?
È particolare, in alcune parti del film potrebbe farvi venire i nervi oppure
annoiarvi, è un film che prende questo tema senza dare una propria opinione, è
come se si volesse far vedere le cose dall’ottica dei ragazzi usando il loro
linguaggio e il loro modo di fare. A suo modo è anche una storia d’amore che
non riguarda solo i ragazzi, ma tutta la famiglia. Un ruolo di tutto rispetto
deve essere dato ai genitori adottivi del bambino di Juno (interpretati da Jennifer
Garner e Jason Bateman) raffigurati come i tipici borghesi ma con
molte fratture insanabili, che in Juno avranno un’ascendente unico. I genitori
di Juno sono stati parecchio criticati, per il loro comportamento piuttosto
blando, perché sono stati molto comprensivi nei confronti della figlia. Molti
critici hanno visto questa situazione troppo assurda: in un’America in cui si
lotta affinché si faccia capire agli adolescenti che il sesso non è un
passatempo con programmi e serie tv alquanto ambigue, non è stato visto bene un
film del genere, perché non è tutto rosa e fiori. In parte hanno ragione, per un
senso il film fa vedere le cose tutto rosa e fiori ma non è così, perché alcune
scene sono proprio un simbolo di come sia difficile crescere, specie se si deve
diventare di colpo adulti. A mio avviso, ci sono delle scene che smentiscono
queste critiche (potrebbero essere uno SPOILER!): la scena della confessione della gravidanza,
la decisione della gravidanza
ed il pianto di Juno. Il film
merita, nonostante i possibili difetti.
La trama in poche righe. Juno (interpretata da Ellen
Page), adolescente apatica e sopra le righe, vive in una cittadina con il
padre, la matrigna e la sorellastra. Una sera fa sesso con un suo amico di
infanzia, Paulie Bleeker (interpretato da Michael Cera),
scoprendo due mesi dopo di essere rimasta incinta. Juno è sconcertata, non può
tenere il bambino perché non sa proprio come crescerlo e, con l’appoggio della
sua amica Leah (interpretata da Olivia Thirlby), decide di abortire. Nel
frattempo deve nascondere la cosa ai genitori (J.K. Simmons e Allison Janney),
fino al giorno dell’operazione che la porterebbe ad abortire. Juno si sente
insicura, è la scelta giusta? Sa che tenendo il bambino tutti vedranno cosa ha
combinato e dovrà conviverci fino alla fine. Decide di non farlo, e di dare in
adozione il bambino. Le cose non sono mai semplici come sembrano, a partire dal
rapporto con Paulie
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