Oggi riprendo a parlare di musica terminando il mio piccolo viaggio sui gruppi
esponenti del dark rock. Vi parlo dei
Sisters of Mercy.
I Sisters of Mercy si affacciano
sul panorama musicale anni’80 divenendo un’icona del dark rock. I loro brani,
insieme a quelli dei Bauhaus, sono
stati quelli di maggior punta nelle discoteche dark. Era impossibile non
rimanere immobili ai suoni sbarazzini e trascinanti. La band ha subìto diversi
cambiamenti, l’unico membro rimasto è stato il solo cantante Andrew Eldricht
insieme alla drum machine, la quale è divenuta a sua volta membro con il nome
di Doktor Avalanche. I Sisters of Mercy
sono stati tra i primi gruppi ad usare la drum machine, è la loro
particolarità. Nonostante tutti i problemi e tutti i membri che si sono
succeduti nei Sisters, la band, a
partire dalla metà degli anni ‘90, non ha più pubblicato alcun album. Questo è
dovuto al fatto che i Sisters si
sono affermati come band indipendente, non hanno più sottoscritto alcun
contratto con le major per protesta contro l’operato della casa discografica
alla quale appartenevano. Nei concerti, ultimamente stanno presentando molti
inediti, infatti potete trovare tra le nuove edizioni dei loro album dei live,
che sono raccolte dei loro brani nuovi presentati ai live.
Dopo aver dato queste notizie, passiamo ad aspetti più importanti. I Sisters nascono come band post – punk,
come il dark rock del resto. Sono molto importanti per le band a venire,
nonostante siano rimasti nella nicchia dell’underground, hanno gettato le basi
del Goth. La voce di Andrew è proprio la tipica voce dark maschile, cavernosa e
profonda, melodica e ipnotizzante, che trascina. Come non rimanere inerti di
fronte al vortice di “Temple of Love”
o “More” o l’ipnotizzante “Marian”.
I Sisters non si soffermano
tanto su un solo tema, anche se ritroviamo sempre l’amore, ma ritroviamo la
riflessione su se stessi come “I was
wrong”. Ritroviamo temi onirici, come “Neverland”,
“Lucretia, my reflection, “Alice” e tante altre. Anche se non hanno più
pubblicato album, i nuovi pezzi live sono davvero unici, non solo per
presentazione ma anche per il filone che i Sisters
hanno sempre seguito.
Sui Sisters of Mercy purtroppo
non c’è molto da dire. C’è da dire che vanno citati e non solo nel panorama
dark. Vanno ascoltati e riascoltati, non sempre piacciono al primo impatto.
Ascoltate i brani come quelli che ho citato, insieme a “Heartland”, “Body electric” e l’album “First and last and always”. Per i pezzi live vi consiglio la
raccolta “Bootlegi”.
Qui chiudo il dark rock. La prossima
volta ritornerò con il metal goth o gothic. Alla prossima!
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