Film per certi versi grottesco e drammatico, è un racconto in cui si mostra come il prezzo per avere un riscatto forzato dalla vita può essere una vera e propria condanna. Credo che con questo film Woody Allen abbia voluto insegnare come bisogna fare attenzione alle scelte che influenzano la nostra vita e come bisogna fare attenzione a voler desiderare ardentemente che il corso della propria vita assuma proprio quella piega. Ciò che mi ha sorpreso non è stato il comportamento della famiglia alto – borghese tipica della società inglese ma è il comportamento di Chris (interpretato da Jonathan Rhys Meyer), il protagonista del film. Le sue azioni, fino alla fine, sono a metà tra la congettura e la pura paura di perdere ciò che ha conquistato, rifiutando così un’esistenza mediocre. Ricorre a soluzioni spesso subdole per poter giustificare ciò che gli accade che, per una ragione o per l’altra, sembra davvero che il destino ci metta lo zampino. Il tutto si svolge in una Londra per bene, con la sua aria aristocratica e da ombelico del mondo. Mi ha fatto riflettere molto questo film perché ciò che desideriamo, a volte, diviene non solo un’ossessione ma diviene la nostra rovina. E’ incredibile cosa si è disposti a fare per cambiare la propria vita, credo che per volere un cambiamento così radicale ci sia un odio di fondo per la propria origine, o meglio verso sé stessi. Ed è proprio questo il fulcro del film sul quale Woody Allen si concentra: perché è così importante sapere da dove viene qualcuno? Miei cari lettori potreste rispondere dicendo che è importante per sapere se la persona sia tranquilla, onesta, che sia circondata dalla gente giusta, che non abbia un lato oscuro. Ma a volte, il lato oscuro, si cela proprio in quelle persone che noi reputiamo oneste e tranquille. L’origine non è tutto, non va a precludere il comportamento e l’ambizione di una persona, in fondo le persone le conosciamo solo nei momenti di crisi.

Altro ruolo importante è quello di Nola (interpretata da Scarlett Johansson) che rappresenta la tipica ragazza un po’ sopra le righe, accettata malvolentieri dalla borghesia inglese. Nola, nonostante tutto, è anche lei una vittima perché è l’emblema del rimanere sé stessi, accettando gli errori compiuti e cercando di combattere con tutte le sue forze affinché gli altri non riescano a sopraffarla. E’ il personaggio più forte perché riesce a smascherare il protagonista. Non è questa la battaglia che tutti noi combattiamo ogni giorno? Cercare di non farci sopraffare dagli altri che vogliono solo sfruttarci? Nola però ci fa capire un’ulteriore cosa: trovato qualcuno che ci capisce e ci legge nell’anima è difficile lasciarlo andare, pertanto si accetta anche che ci sfrutti. Ma a tutto c’è un limite perché la forza per combattere è latente ed è in ognuno di noi.
La trama: Chris si trasferisce a Londra dall’Irlanda e trova lavoro come istruttore di tennis in un club borghese piuttosto rispettabile, aspettando l’occasione giusta per cambiare la sua vita monotona e mediocre. Tra i suoi allievi conosce Tom che lo prende subito in simpatia e, dopo l’allenamento, lo invita all’opera e a casa dei suoi genitori. Qui conosce la sorella di Tom, Chloe, e lei prova subito una forte attrazione per Chris. Durante un week end nella casa di campagna, Chris conosce Nola , la ragazza di Tom, e lui è attratto in modo magnetico da questa ragazza. Non potendo avere Nola, Chris si concentra su Chloe e i due cominciano ad avere una relazione che sfocia in una nuova e agiata vita sociale per Chris, a cominciare dal lavoro in una delle aziende del suocero, che lo ha preso in simpatia.
